Dove il sapere non ha mediazioni Esiste un sapere che non conosce mediazioni se non quella dei sensi. È così per il vino che nell’immediatezza del gusto riesce a richiamare alla coscienza valori come la storia, la tradizione, la cura, la passione, il lavoro dell’uomo. La Bottega del Vino è il luogo in cui il vino si libera dall’impegno dell’erudizione per riconquistare lo stato di leggerezza, diventando puro piacere conviviale e godimento estetico nello stesso tempo. Fin dalla sua prima costruzione la Bottega ha rappresentato – e continua a rappresentare – un modello esemplare di spazio architettonico e concettuale per il mondo enologico del nostro Paese. Costruita su disegno dell’ing. Bernardo Carpenè, decorata dal prof. Enrico De Falco e arredata dal prof. Giovanni Marsili, viene inaugurata nel maggio del 1927 in occasione del 50° anniversario della Scuola Enologica. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, viene ricostruita nel 1951 e poi successivamente sottoposta a vari interventi di ristrutturazione. Oltre che per il disegno architettonico, la Bottega del Vino si distingue per il pregio delle decorazioni degli interni, dalle arcate finemente decorate – che si dipartono dalle due colonne centrali – agli affreschi caratterizzati da uccelli e motivi viticoli. Questo concetto spaziale, incentrato sulla fusione tra piacere sensoriale e piacere estetico, rappresenta una delle tappe del progetto Winipedia.